Ho incontrato Tommaso Galbersanini sul set di un servizio fotografico dedicato alle ultime creazioni di DreamLux® e, fra uno scatto e l’altro, gli ho chiesto di raccontarmi la sua storia. Ne è uscito un piccolo racconto, una storia semplice eppure ricca di bei ricordi, che hanno sicuramente ispirato Tommaso nel suo progetto imprenditoriale.
Per raccontarti la mia storia devo partire dai miei genitori, quando ancora lavoravano in una tessitura lombarda molto conosciuta negli anni Sessanta. Mio padre Luigi magazziniere, mia madre Eva alla macchina per cucire, con la passione per il cinema e l’abitudine ad andarci da sola. Finché un giorno, mio padre si autoinvita…
Non è stato facile, ma per loro ha funzionato! Erano così affiatati che il proprietario dell’azienda, ormai anziano e senza figli, chiede loro di continuare ad occuparsi dell’attività. Senza la minima esperienza e armati solo dei vent’anni, i miei accettano; del resto, il periodo sembrava favorire chiunque volesse impegnarsi in un’attività con un pizzico d’inventiva e una dose di sana incoscienza.
Avevano telai e macchine per il ricamo, papà le conoscenze tecniche, mamma la creatività e il gusto. Decidono quindi di lanciarsi nella biancheria da letto e da tavola e a metà degli anni Ottanta si può dire che moltissime aziende del tessile casa avevano in collezione i disegni scelti da mia madre. Senza saperlo, mamma era una perfetta creativa da Ufficio Stile.
Le produzioni cambiano, il mercato si modifica, inizia a sentirsi la concorrenza dei paesi emergenti. Una nuova sfida, la scelta è quella di specializzarsi nell’alberghiero: ricordo chilometri e chilometri di lenzuola bianche ed io bambino che mi ci tuffo dentro. Ricordo anche il gran lavoro di mio padre che mi portava con sé quando doveva controllare i turni di notte e il mio lettino su un soppalco, per lasciarmi dormire tranquillo mentre lui parlava con la produzione. Però tanto impegno veniva ripagato e, dopo qualche anno, alberghi in tutto il mondo vestivano i nostri corredi.
Inizio nel Duemila con la classica gavetta: magazziniere, mulettista, autista, contabile e infine venditore. Fortunatamente i miei accettano di buon grado le novità importate dal mio percorso di studi e dai miei viaggi all’estero, compreso un pizzico di follia. E’ stato in quel momento che mi sono reso conto che il mercato di un certo tipo richiedeva l’eccellenza, così ho recuperato dai nostri archivi fibre pregiate come lino, cachemire, seta.
Sì, mi sono lanciato nelle fiere (avevo 25 anni e tanta energia), con nuovissimi materiali naturali, ecosostenibili e innovativi, come la fibra di legno e la fibra di latte; in quel contesto mi rendo conto che all’estero c’è davvero molto interesse per il prodotto Made in Italy, purché di alta qualità, quindi inizio a girare il mondo fra Dubai, Russia e Arabia con diverse linee di biancheria per il letto, la tavola e il bagno.
Infatti, per questa idea dobbiamo arrivare al 2009, quando mi avvicino ad un’azienda che ha un prodotto in fibra ottica: le faccio la corte, acquisto i primi campioni, li studio e provo ad integrarli con i nostri tessuti. Secondo me può funzionare, ed è così che nasce DreamLux®. Ma solo nel 2014, dopo diversi anni di ricerche, tentativi ed esperimenti, grazie ad un fondo per l’innovazione acquisto i brevetti internazionali della tessitura a fibra ottica.
Arriviamo ad oggi con clienti davvero importanti. Dal 2015 mi chiamano BMW, Nike, Microsoft, Apple… ovviamente ho voglia di fare sempre meglio, quindi brevetto un’altra tecnologia per il ricamo e da lì a poco mi contattano Armani, Versace, D&G e recentemente Chanel. Con interlocutori tanto illustri mi lascio affascinare dal pianeta moda, dove trovo l’ispirazione per nuove linee di accessori, proprio quelle che fotograferemo oggi e che magari vedremo indossate in giro per il mondo.